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CALENDARIO

25.01

Inizio iscrizioni 

 

 

12.03

Consegna elaborati

 

 

12.04

Pubblicazione risultati

LA GIURIA

Cherubino Gambardella

Gambardella Architetti

 

Marco Casamonti

Archea Associati

 

Laura Andreini

Archea Associati

 

Gianluca Peluffo

Peluffo & Partners

 

Giulio Margheri

OMA

 

Paolo Catrambone

Ortus

Alla base della presente OPEN CALL, vi è un progetto di laurea magistrale che nasce dalla volontà di rispondere ad un quesito esistenziale che dovrebbe, secondo chi scrive, segnare il passaggio da studente di Architettura ad Architetto.


“Qual è il futuro che immagini per la disciplina Architettonica, e quale il ruolo che dovrà incarnare la figura dell’Architetto nella società contemporanea?”

 

Il modo in cui ognuno di noi, cerca di rispondere a questa domanda segnerà una precisa direzione nel proprio sviluppo intellettuale, teorico e pratico nel mondo dell’Architettura, una direzione destinata a prendere sfumature differenti nel corso degli anni, maturando come un qualsiasi elemento della vita umana. Nella personale esperienza di ricerca intrapresa, ci piace pensare che la prospettiva che si sta delineando si configuri come un percorso che ricerca la bellezza, l’essenza e la cultura della disciplina stessa, tentando però di rimanere aderente a quelli che sono i reali problemi della nostra generazione ed al bisogno impellente di trovare delle soluzioni efficaci, durabili e convincenti ad essi.
In questo scenario di ricerca personale, il tema che emerge nello specifico, verte su un’altra macro questione sulla quale si dibatte da anni: L’efficacia del sistema di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico.
Alla luce dell’aumento della popolazione mondiale, arrivata ormai a 8 miliardi nel 2022, sembra paradossale ed allo stesso tempo “naturale” per il sistema attuale, la crescita proporzionale di beni sottoposti a vincoli di tutela. Se da una parte, l’ONU sottolinea la necessità di edifici, per garantire una con-dizione di vita accettabile ad ogni essere umano sul pianeta, dall’altra, l’Unesco e gli altri enti di tutela del globo, continuano ad aumentare l’elenco di beni sottoposti a  regime vincolistico, ed attraverso la politica odierna, a renderli sempre meno agibili e convertibili in edifici a servizio della popolazione. In questo modo, ancora oggi, si viene a confermare come “strada più battuta” per la risoluzione del problema la costruzione ex-novo.

Ovviamente, è esso stesso un paradosso nel 2023, sia se analizziamo la situazione da un punto di vista ambientale che culturale, soprattutto se ci concentriamo, come nel caso specifico ci interesserebbe fare, sul panorama europeo, nella fattispecie quello italiano. Ed è proprio addentrandoci nel panorama italiano che risalta una questione ancora più critica, legata in particolar modo al patrimonio architettonico  del Novecento. Sottolineiamo come sia proprio questo corpus di opere della contemporaneità che più è messo a rischio dal modus operandi della politica vincolistica italiana, in quanto proprio per le sue intrinseche caratteristiche costruttive e materiche si configura come un patrimonio estremamente più fragile e con aspettative di vita decisamente più brevi rispetto all’architettura antica. Caratteristiche che se messe a confronto con la reale condizione di stallo e le lunghissime tempistiche del nostro sistema di tutela, porterebbero, come in molti casi è già accaduto, ad un processo di “rovinizzazione” di questi beni inutilizzati, che potenzialmente risulterebbero essere invece delle enormi risorse spaziali per il nostro paese.

Con questa ricerca vorremo quindi arrivare ad evidenziare quali sono queste reali criticità, proprie della politica di conservazione e tutela attuale, e provare, attraverso una “indagine collettiva” (OPEN CALL), a mostrare uno o più metodi alternativi di conservazione mediante un’esercizio di  RI-COMPOSIZIONE architettonica a partire da ciò che esiste e all’apocatastasi propria del sistema legislativo italiano in termini di tutela, conservazione e valorizzazione.


La prospettiva è quella di riuscire a verificare ed eventualmente confermare, attraverso questo “atto collettivo”, la possibilità di conservare e tramandare alcuni degli importanti valori storici propri di edifici di questo calibro e contemporaneamente definirne di nuovi attraverso architetture che abbiano allo stesso tempo un legame con il passato, con la contemporaneità e con il futuro.

i premi

PRIMO CLASSIFICATO: 

Tirocinio presso uno degli studi di Architettura degli architetti membri della giuria

Partecipazione gratuita al Workshop di Meet Arch (Validità per Workshop di Giugno o Ottobre 2024)

Pubblicazione su nota rivista di Architettura (AREA) e pagina Instagram di Meet Arch.

 

SECONDO CLASSIFICATO:

Tirocinio presso uno degli studi di Architettura degli architetti membri della giuria

Partecipazione
gratuita al Workshop di Meet Arch (Validità per Workshop di Giugno o Ottobre 2024)

Pubblicazione su nota rivista di Architettura (AREA) e pagina Instagram di Meet Arch.

 

TERZO CLASSIFICATO: 

Tirocinio presso uno degli studi di Architettura degli architetti membri della giuria

Partecipazione gratuita al Workshop di Meet Arch (Validità per Workshop di Giugno o Ottobre 2024)

Pubblicazione su nota rivista di Architettura (AREA) e pagina Instagram di Meet Arch. 

 

QUARTO/DECIMO CLASSIFICATO:

Menzione d’onore

Sconto del 50% sulla quota di iscrizione al Workshop di Meet Arch (Validità per Workshop di Giugno o Ottobre 2024)